A Torino c’è una strana scultura affacciata a un balcone di Piazza Vittorio
In piazza Vittorio Veneto, una statua dal design insolito si affaccia su Torino, catturando l’attenzione dei passanti più attenti. “Serie Zero”, l’opera di Paolo Grassino, si presenta come un uomo incappucciato, privo di volto, che scruta la piazza con un’espressione che può sembrare inquietante a un primo sguardo. Tuttavia, dietro questa apparente oscurità si nasconde un messaggio profondo e positivo. Collocata al primo piano di un edificio all’angolo con via Po, la scultura invita a una riflessione più profonda sui temi dell’identità e della trasformazione personale.
Paolo Grassino, artista torinese anno 1967, è noto per le sue opere che stimolano la curiosità e spingono alla riflessione. Le sue creazioni, che a primo impatto possono turbare o disorientare, cercano di attrarre l’osservatore per spingerlo a considerare la fragilità e i limiti dell’esistenza umana. Con questa serie di opere, l’artista affronta il tema del cambiamento dell’uomo contemporaneo, suggerendo come, pur nella sua vulnerabilità, questi abbia una capacità intrinseca di adattamento e rinnovamento.
La scultura trasmette un concetto di perdita d’identità attraverso l’immagine di un uomo senza volto. Da questo “guscio” privo di espressione, tuttavia, si snodano dei rami, simbolo di rinascita e connessione con la natura. Questo elemento di design evidenzia l’idea che ogni trasformazione, per quanto complessa, può contenere la promessa di un futuro migliore. La ramificazione, proiettata verso l’avvenire, invita a riflettere su come il cambiamento possa portare a un ritorno alle radici, suggerendo una rinascita in grado di riempire il vuoto.
Così, l'”inquietante” figura che si affaccia su piazza Vittorio, non è solo una scultura, ma un invito a una conversazione profonda. La scultura è una delle tante chicche artistiche in cui è possibile imbattersi passeggiando per Torino, una delle belle sorprese che la città riserva agli attenti osservatori.