Simboli esoterici a Torino: la Fontana Angelica di Piazza Solferino
La città di Torino, nota per la sua fama di città magica e per essere crocevia dei due flussi di magia bianca e magia nera, ospita diverse sculture e luoghi che si riallacciano a questa tradizione esoterica. Tra questi c’è sicuramente la Fontana Angelica di Torino che si trova in Piazza Solferino, poco distante dal monumento dedicato a Ferdinando I di Savoia.
A volerne la costruzione, come lasciò scritto nel proprio testamento, fu il Ministro Bajnotti, che desiderava dedicare la fontana alla memoria dei genitori. Prima della sua morte, infatti, egli aveva disposto che la fontana, che si sarebbe dovuta chiamare Angelica, venisse costruita in Piazza San Giovanni e a questo scopo lasciò alla città di Torino 150.000 lire per la costruzione del monumento.
Tuttavia, lo scultore Giovanni Riva, incaricato del progetto, ritenne opportuno spostare la fontana in Piazza Solferino, dove avvenne poi l’inaugurazione il 28 Ottobre 1929. Oltre che per la sua bellezza, la Fontana Angelica è nota per la sua presunta simbologia esoterica, di ispirazione massonica.
Le quattro figure scultoree raffigurate sulla fontana sono ispirate alle quattro stagioni. Due delle statue ritraggono le figure femminili della Primavera e dell’Estate e rappresentano l’aspetto più sacro e quello più profano dell’amore, ovvero la virtù e il vizio. Allo stesso tempo, le due figure sono espressione anche delle due diverse forme della Conoscenza: quella essoterica, alla portata di tutti, e quella esoterica, comprensibile solo agli iniziati.
Le rimanenti statue, dalle sembianze maschili, rappresentano l’Autunno e l’Inverno, e raffigurano Boaz e Joaquim, i due leggendari guardiani delle Colonne d’Ercole. L’Inverno volge il proprio sguardo verso Oriente, dove sorge il sole, e la leggenda vuole che, quando venne modificata l’ubicazione della fontana, Giovanni Riva ne abbia modificato l’orientamento del volto della scultura proprio per rispettare questa simbologia. L’acqua che viene versata dalle otri rette dai due personaggi è, invece, la rappresentazione della conoscenza. Ai piedi dell’Autunno si trovano raffigurate delle pigne, la cui struttura a scaglie richiama l’idea di fratellanza già espressa dall’uva e dai melograni della statua dell’Estate. Inoltre, la natura raccolta e nascosta dei semi della pigna come il melograno rappresenta la conoscenza esoterica, quella accessibile soltanto a pochi eletti.
Ma non finisce qui. Allontanandosi leggermente per ammirare la fontana è possibile notare come tra le due figure maschili si apra un varco dalla forma perfettamente rettangolare. Autunno e Inverno sono, infatti, i guardiani della strada che porta alla conoscenza.
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