Coronavirus: in Piemonte scende l’indice del contagio
Nel corso della conferenza stampa svoltasi ieri mattina presso l’Unità di crisi regionale, l’epidemiologo Paolo Vineis ha dichiarato che “in generale il Piemonte e Torino stanno andando bene, anche rispetto ad altre Regioni italiane. L’indice R0 è sotto 0,5”.
L’indice R0 è parametro di riferimento in un’epidemia di una malattia infettiva: il “numero di riproduzione di base” che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie prodotte da ciascun individuo infetto. La discesa di questo parametro al di sotto di 1 significa che l’epidemia può definirsi sotto controllo.
L’indice R0 del Piemonte a 0,5 è un dato incoraggiante considerando anche che fino a poche settimane fa lo stesso si attestava sopra l’1,10. L’indice di contagio a 0,5 significa che ogni persona positiva contagia a sua volta “mezza persona”.
Una buona notizia per il Piemonte in questo inizio di Fase 2, dopo i numeri allarmanti dei mesi scorsi che l’hanno portata ad essere, dietro alla Lombardia, la seconda regione italiana per numero di contagi.
Numeri buoni dunque, ma che non faranno abbassare la guardia in questa nuova fase dell’epidemia. Dopo il via libera formale del governo alle regioni per la riapertura di negozi, bar, ristoranti e parrucchieri già da lunedì 18 maggio, il Piemonte sembrerebbe voler agire con più calma e rimandare le aperture almeno di una settimana.
La decisione sarà presa nei prossimi giorni in seguito all’analisi dei primi dati sul monitoraggio di questa seconda fase inaugurata il 4 maggio scorso. Il presidente Alberto Cirio e gli assessori valuteranno il calendario delle prossime riaperture delle attività economiche dopo il confronto con il Ministero della Salute in programma nei prossimi giorni e sempre dopo attenta valutazione dei dati del monitoraggio in corso.
Ferruccio Fazio, a capo della task force piemontese per la Fase 2, ha affermato che “il monitoraggio giornaliero sul Coronavirus è un passo avanti importante che ci consente di valutare le aperture o la possibilità di eventuali nuove chiusure se si verificasse la ripresa dei contagi in alcune zone”. Un’eventuale ripresa dei contagi sarà condizionata da tre fattori: distanziamento sociale, uso di mascherine e tracciatura dei contatti stretti.
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