Il mobile più bello del mondo si trova a Torino

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Tra i vari primati detenuti dal capoluogo piemontese c’è anche quello di ospitare, in uno dei suoi bellissimi palazzi, quello che è stato ritenuto dalla critica internazionale come “il mobile più bello del mondo”. Si tratta dello straordinario “doppio corpo” di Pietro Piffetti custodito all’interno delle bellissime stanze della Fondazione Accorsi-Ometto.

 

Al centro della ribalta, Piffetti ha firmato e datato questa sua maestosa opera “Petrus Piffetti Inve./ fecit et sculpsit/ Taurini 1738”. L’ebanista torinese portò infatti a termine questo incredibile mobile proprio nel lontano 1738 e da allora, il doppio-corpo, è stato uno dei mobili più apprezzati al mondo.

 

Il suo stile unico e le sue creazioni ricche di intarsi in legno pregiato, avorio, tartaruga e madreperla, hanno fatto sì che A. Gonzàlez Palàcios, uno dei più importanti curatori di mostre al mondo, definisse Piffetti come “il maggior ebanista della penisola nel Settecento ma anche uno dei più originali protagonisti del supremo arredamento dell’intero mondo occidentale“.

 

Difatti i mobili di Piffetti sono tra i più belli di tutto il Settecento, capaci di reggere il confronto e spesso di superare in bravura le migliori realizzazioni di Andrée Charles Boulle, ebanista del re Sole. Per la sua incredibile bravura Piffetti fu, dopo un breve periodo di apprendistato a Roma, richiamato a Torino da re Carlo Emanuele III e nominato primo ebanista della corte. Qui rimase per quarantasei anni lavorando per i vari regnanti che si sono susseguiti.

 

Il doppio-corpo fu una delle prime opere che l’artista realizzò per la corte sabauda. Il mobile è una maestosa esplosione di forme mistilinee e lastronate reso ancora più fastoso dagli incredibili intarsi in avorio, madreperla e tartaruga. Raffigurati con questi pregiati materiali ci sono scene tradotte in gran parte da celebri incisioni del XVI e XVII secolo. Il mobile fu commissionato per un matrimonio come si evince dalla frase “PERPETVVM NODIS” e dai numerosi simboli inneggianti l’amore come il classico Cupido armato di arco e frecce ed alcune scene di matrimonio come quello tra Alessandro e Rossane, che si svolge davanti alla statua di Apollo citaredo.

 

La tematica maschile-femminile/sole-luna è sviluppata in tutto il mobile: dalle ante centrali dove potrete ammirare una romantica decorazione del sole e la luna su uno sfondo di colore azzurro alla presenza costante di Diana ed Apollo.

 

Il doppio-corpo di Piffetti è un’opera davvero straordinaria, ricca di decorazioni e dettagli, frutto di un grande talento e di un’eccezionale amore per il proprio lavoro.

 

Alla Fondazione Accorsi-Ometto potrete ammirare il mobile più bello del mondo e gli altri tesori che si nascondono nelle sale di questo bellissimo palazzo settecentesco di via Po. Tra le tante bellezze da scoprire a Torino c’è anche questo.

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