I 10 borghi fantasma del Piemonte: storie, aneddoti e curiosità
In Italia esistono diverse città fantasma, ovvero delle località un tempo abitate e che poi sono state, a causa di calamità naturali o di migrazioni verso aree più ricche e con maggiori prospettive lavorative, abbandonate da tutta la popolazione. In queste città fantasma rimangono le abitazioni, ormai diroccate ed in rovina, testimonianza di una vita e di una storia passata.
Anche in Piemonte esistono diversi borghi fantasma, abbandonati ormai da tempo, dove rimangono case, chiese, scuole e altri edifici completamente abbandonati. La maggior parte di questi borghi deserti si concentra del territorio di Alessandria, ma ce ne sono anche in altre zone.
Raggiungibili in passato attraverso sentieri e mulattiere, in alcuni di essi sono state recuperate delle abitazioni, altri invece risultano oggi completamente diroccati ed inagibili.
Rivarossa
Foto di Pampuco
Rivarossa è una frazione abbandonata di Borghetto di Borbera, piccolo comune in provincia di Alessandria. Il piccolo borgo fu abbandonato dai suoi abitanti tra gli anni ’50 e ’60 del Novecento, i quali decisero, attratti dal boom economico e dalle opportunità lavorative, di trasferirsi nelle città vicine. La frazione si trova sulla sponda destra del fiume Borbera, quasi di fronte a Monteggio, e gode di un panorama davvero bello. Le poche case che componeva il borgo sono andate quasi tutte distrutte, ad eccezione di una che è stata recuperata. All’ingresso del paese si trova ancora un vecchio pozzo e poco prima del villaggio c’è ancora la cappella dedicata a Maria, affrescata con il monogramma Mariano.
Renèuzzi
Foto di Andrea Mura
Sempre in provincia di Alessandria si trova Renèuzzi, frazione abbandonata del comune di Carrega Ligure. Il piccolo borgo, situato a 1075 metri sul livello del mare, fu abbandonato nel 1961 poiché troppo distante dai centri di fondovalle. L’unico collegamento era una strada carrozzabile che oggi sta cadendo in rovina. È collegato da un’antica mulattiera alle frazioni di Campassi e Vegni. Ancora resiste l’Oratorio di San Bernardo abate, a cui è stato però rimosso il campanile.
Leri Cavour
Foto di Marco Plassio
In provincia di Vercelli si trova invece Leri, oggi chiamato Leri Cavour, piccola frazione del paese di Trino. La sua storia è molto antica e legata alla nobile famiglia dei Benso. Il piccolo borgo era infatti un tempo possedimento di 900 ettari della famiglia Benso di cui fu conte Camillo Benso. Diverse volte si è pensato di recuperare questo antico borgo ricco di storia ed in particolare di ristrutturare la tenuta Cavouriana, un edificio di elevato interesse storico e culturale visto che proprio lì Cavour costruì la sua fortuna. Purtroppo ad oggi non è stato avviato nessun serio progetto di recupero e Leri Cavour continua ad essere un borgo abbandonato.
Coindo
Foto di Laietto
Ci spostiamo in provincia di Torino nel comune di Condove dove si trova Coindo, una frazione montana abbandonata e divisa in una parte superiore ed una inferiore. La borgata inferiore fu abbandonata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, mentre quella superiore si svuotò negli anni del boom economico. Quando il borgo era ancora popolato la lingua era il francoprovenzale. Alla lingua madre venivano poi affiancati l’italiano ed il francese.
Avi
Con Avi, frazione disabitata di Roccaforte Ligure, ci troviamo in Val Borbera. Questa piccola borgata a circa 630 metri di altezza si spopolò definitivamente agli inizi degli anni ’70 a causa delle difficili condizioni di vita. Durante la guerra, vista la sua posizione riparata, Avi diventò base operativa dei partigiani per le operazioni nella zona circostante. Oggi questa borgata pur ricca di storia e tradizione è in stato di abbandono e sommersa da alberi e fogliame.
Erbareti
Foto di AAE86
Torniamo ancora in provincia di Vercelli nel territorio del comune di Sabbia, situato in Val Sabiola, dove si trova la frazione di Erbareti, paese fantasma abbandonato durante gli anni del secondo dopoguerra. Negli ultimi anni Erbareti è stato parzialmente recuperato, ma continua a non essere abitato. Il paese si ripopola ogni anno per la Festa di San Gaudenzio che si celebra l’ultima domenica di luglio.
Camere Nuove
Camere Nuove è un piccolo borgo abbandonato della Val Sisola, alta Val Borbera, facente parte del comune di Mongiardino Ligure in provincia di Alessandria. La borgata è piccola e con poche case, ma rimane la chiesa isolata dal paese e al momento nascosta da rovi e piante con un altare con una croce in legno e decorazioni sul rosa e affreschi religiosi sul soffitto.
Chiapparo
Il borgo fantasma di Chiapparo si trova nel comune di Carrega Ligure in provincia di Alessandria. Non si conosce molto della fondazione del piccolo borgo. Per quanto riguarda il suo spopolamento invece le ragioni sono anche qui da attribuirsi alla mancanza di opportunità lavorative che hanno fatto migrare la popolazione nei centri vicini più grandi. Il borgo non si è conservato bene e le abitazioni sono molto rovinate. Rimane, sul muro di una di queste case, un affresco dedicato a San Giuseppe e San Rocco.
Ferrazza
Siamo sempre in provincia di Alessandria e ancora una volta nell’area del comune di Carrega Ligure. Dei borghi abbandonati di questo comune dell’alessandrino, Ferrazza, costituito da sole 12 abitazioni, è quello che si trova più in alto a circa 1111 metri. Recentemente c’è stato un tentativo di ripopolazione del borgo che continua tuttavia a essere disabitato.
Connio Vecchio
Foto di Davide Papalini
Sempre nel comune di Carrera Ligure si trova un altro borgo disabitato, quello di Connio Vecchio. La borgata, a quasi mille metri di altezza, si spopolò completamente nel secondo dopoguerra ancora una volta a causa della mancanza di opportunità lavorative. Oggi, però, alcuni discendenti di vecchi proprietari hanno deciso di ristrutturare alcune abitazioni creando di fatto un’alternanza tra un paese abbandonato ed un altro che torna alla vita.
Molti dei paesi indicati sono raggiungibili attraverso sentieri e mulattiere. Alcuni di questi sentieri non sono tuttavia messi in sicurezza. I borghi risultano perciò di difficile accesso e per molti è sconsigliato cercare di raggiungerli.
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