I 5 dolci tipici che un vero torinese non può non conoscere

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Tra le città italiane Torino merita sicuramente un posto particolare per la quantità e la qualità delle sue dolcezze culinarie. Per la città che ha dato i natali al gianduiotto, cioccolatino con nocciola gentile del Piemonte e che prende il nome dalla maschera Giaduja, non può essere altrimenti.

 

Ci sono però alcuni dolci tipici della tradizione che solo i torinesi conoscono e che hanno il potere di riportare alla mente ricordi di infanzia. Alcuni di questi dolci per un po’ di anni sono stati difficili da trovare, altri invece sono molto più facilmente reperibili in vari negozi e ristoranti del capoluogo piemontese.

 

Ecco i 5 dolci tipici piemontesi che un vero torinese conosce sicuramente:

 

Bonet (pronunciato alla piemontese bunet)

Il tipico budino della tradizione piemontese fatto con uova, zucchero, cacao, latte, liquore (nella ricetta originale veniva usato il fernet bevuto di solito a fine pasto, poi sostituito dal rum) e amaretti secchi. Il bonet, il cui nome significa in piemontese “cappello”, era appunto l’ultima pietanza di un lauto pasto, quello che veniva alla fine come il cappello, uscendo da una casa o da un ristorante, era l’ultima cosa ad essere indossata. Insomma un bonet a fine pranzo… quando si dice chiudere in bellezza!

 

Cri-cri

Come non includere nella classifica la pralina al cioccolato, di forma rotonda, col cuore di nocciola e rivestita da bianca mompariglia, ovvero le piccolissime sfere di zucchero. Il timido cioccolatino che si traveste da caramella, con le sue carte colorate e luccicanti, ha fatto la felicità dei bambini torinesi! Per qualche anno la sua produzione ha rallentato notevolmente, ma oggi grazie ai tanti artigiani del cioccolato torinese, il cri-cri è ancora e sempre con noi.
 
Per saperne di più: La romantica storia del Cri-Cri, il cioccolatino che si veste da caramella

 

Bicciolani

Questi particolari biscotti secchi, originari della zona di Vercelli, sono preparati con ingredienti semplici e genuini della tradizione popolare (farina, burro, zucchero, uova e fecola di patata) con la particolare aggiunta di spezie (chiodi di garofano, cannella, noce moscata, coriandolo) che gli conferiscono il gusto che lo contraddistingue. Mangiati solitamente a fine pasto, accompagnati da un amaro o un vino dolce per esaltare ancora di più il loro caratteristico aroma speziato.

 

Bignole

Come non citare le deliziose paste tondeggianti ripiene di crema pasticcera e ricoperte di glassa colorata (un colore per ogni gusto: pistacchio, nocciola, cioccolato…) che chiudevano ogni pasto domenicale in famiglia. Le bignole, il cui nome deriva dal francese beignet, sono sicuramente tra i dolci più prensenti nei ricordi dell’infanzia dei torinesi.
 

Per saperne di più: Le bignole, dolci regine della merenda piemontese

 

Krumiri

I biscotti tipici piemontesi originari della zona di Casale Monferrato, nati nel 1878 dall’idea del pasticciere Domenico Rossi sono tra i prodotti agroalimentari della tradizione regionale d’eccellenza. La ricetta originale è top secret, ma si conosce la ricetta per la versione casalinga che prevede farina, zucchero, burro, uova e vaniglia per aromatizzarli. Un biscotto semplice e delizioso dal successo invariato da oltre un secolo.

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