Il misterioso edificio ottagonale della collina torinese: storia e curiosità
Se siete attenti osservatori e girovagate per la città con il naso all’insù alla ricerca di chicche e curiosità tra vie e palazzi di Torino, probabilmente guardando l’orizzonte comodamente seduti in Piazza Vittorio, vi sarete accorti della presenza di un particolare edificio posizionato proprio sulla collina torinese, fatto da mattoni e grandi vetrate. Un misterioso edificio ottagonale che spunta tra gli alberi della collina.
L’edificio oggi ospita il centro incontri e casa per ritiro religioso La Salle, dedicata ai Fratelli che fanno parte della Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ma in origine non è stata costruita con questa funzione.
Infatti, nel 1870, il canonico Giuseppe Ortalda espresse il desiderio di costruire un’imponente chiesa, da erigere in nome di San Giuseppe, sul colle Monveglio, anche a spese proprie. I lavori iniziano pochi anni dopo sotto supervisione dell’architetto Giuseppe Bertinaria, il quale aveva progettato una costruzione di dimensioni importanti caratterizzata da una base ottagonale, con un’altezza di circa 20 metri e sulla cui sommità si sarebbe dovuta costruire una cupola sormontata da un’alta guglia slanciata, con in cima una statua di San Giuseppe. Ma come mai questa costruzione doveva essere così imponente e particolare? Si dice che oltre alla devozione al Santo, l’architetto volesse sfidare un’altra costruzione decisamente importante dell’epoca: sì, parliamo proprio della Mole Antonelliana.
La morte dell’architetto Giuseppe Bertinaria, avvenuta circa 5 anni dopo l’inizio dei lavori, bloccò però l’avanzamento della costruzione, lasciando l’opera incompiuta e con un’altezza di circa un quinto rispetto al progetto iniziale. Nel 1966 la Congregazione dei Fratelli delle Scuole Cristiane si interessò alla struttura caduta ormai in stato di abbandono, con lo scopo appunto di renderla la casa di riposo per i Fratelli più anziani. La struttura muraria fu terminata solo diversi anni dopo, nel 1972, per mano dell’architetto Mario Federico Roggero e da Piercarlo Jorio, che ne completa l’imponente base ottagonale e la rende funzionale al compito che ora svolge. Al suo interno, oltre alle camere per gli ospiti della struttura, si trovano l’infermeria, la mensa e, sul retro, un ampio giardino.
Visibile anche dal cuore della città, la struttura cattura immediatamente lo sguardo grazie al fascino e al mistero che riesce a evocare. L’edificio, che dista 10 minuti da Villa della Regina, gode inoltre di una posizione privilegiata rispetto alla città da cui si può ammirare una vista mozzafiato.
L’edificio, il cui ingresso si si trova vicino al Presidio Sanitario Don Camillo, è una struttura privata e dunque non aperta al pubblico. In alcune occasioni però, come per l’evento Open House, ha aperto le porte ai visitatori per far ammirare la sua architettura e la vista incredibile che offre sulla città sabauda.