Eco: la suggestiva statua di Torino da vedere e da ascoltare
Torino è piena di sorprese: spesso girando semplicemente per strada ci si imbatte in opere di street art, le celebri sculture del giardiniere-artista e altre bellissimi pezzi d’arte che arricchiscono e rendono unico il capoluogo piemontese. Al numero 39 di via Giuseppe Verdi c’è uno di questi pezzi d’arte: Eco, l’opera scultorea di Marc Didou, artista francese originario della città di Brest.
Camminando per il centro storico di Torino ci si imbatte in quest’opera curiosa, misteriosa e enigmatica che l’artista bretone che realizzato come una moderna scultura di arte urbana permanente.
Il progetto di Eco nasce nel 2001, anno in cui il Comune di Torino decide di lanciare un concorso per l’inserimento di opere d’arte contemporanee all’aperto in vari spazi cittadini.
L’artista francese ha impiegato quasi due anni per realizzare l’opera che è oggi visibile in via Verdi. Eco è un’opera contemporanea che stimola la curiosità dei passanti: una scultura ricca di interesse e bellezza che si posiziona tra passato e futuro facendo da ponte tra l’antico e il moderno.
Se vi trovate da quelle parti non perdete l’occasione di ammirare questa scultura di strada dal grande valore artistico e dall’eccezionale impatto emozionale. Infatti, Eco non è solamente una scultura imponente (è alta più di due metri), ma è anche un’opera dal forte valore simbolico: rappresenta due volti distinti, uno rovesciato e uno dritto, immortalati nell’atto di urlare. Una visione speculare dove le due teste gridano insieme e per ampliare e convogliare il suono, utilizzano le loro mani posizionate vicino alla bocca.
L’opera esprime chiaramente il desiderio di comunicazione e non a caso è stata posta in questa strada proprio accanto a Palazzo Nuovo, sede dell’Università di Torino.
Non è tutto però, perché Eco nasconde anche un’altra incredibile sorpresa: non tutti sanno infatti che al suo interno la statua racchiude un originale sistema idrico attraverso il quale è possibile avvertire dei suoni. In questo modo l’artista ha voluto rievocare la confluenza dei due fiumi di Torino, la Dora e il Po, creando una singolare iconografia nella quale l’acqua non viene vista, ma soltanto sentita in un mormorio tanto invisibile quanto affascinante, misterioso ed evocativo.
Insomma, a Torino è possibile incontrare l’arte anche in strada, quindi tenete gli occhi bene aperti mentre camminate per non rischiare di perdere nessuna di queste piccole perle che la città sabauda custodisce tra le sue affascinanti vie e i suoi meravigliosi palazzi.